Islanda on the road: il mio itinerario in 12 giorni​

Per questo viaggio il nostro obiettivo era uno: non lasciare indietro nessuna delle meraviglie dell’Islanda. Così abbiamo cercato di metterle tutte in fila, creando un itinerario che di base seguisse la ring road (la strada principale che collega tutta l’isola) alla quale abbiamo aggiunto le più disparate deviazioni. C’erano posti come lo Stuðlagil Canyon o la regione del Landmannalaugar che non potevamo proprio saltare! Cambiavamo hotel quasi tutte le sere, ma il nostro viaggio si può suddividere in 4 regioni principali:

Alcune tappe sono state più lunghe di altre non perché ci fosse meno da vedere, ma semplicemente perché in quella regione per noi c’erano meno luoghi che ci incuriosissero. In ogni caso il viaggio è stato incredibile e se tate per visitare l’Islanda complimenti, sarà un viaggio che non potrete dimenticare

Cartina Islanda

Reykjavik e la penisola dello Snaefelsness

Abbiamo letto diverse volte che conveniva partire dal nord dell’isola e visitarla in senso orario e lasciare il circolo doro per la fine. E così abbiamo fatto! Il primo giorno lo abbiamo passato a Reykjavik scoprendo la storia di questo meraviglioso paese tra musei, edifici storici e simboli iconici di questa meravigliosa città. Reykjavik si visita molto bene in un giorno, l’unico motivo per stare di più e sfruttarla come base per vedere i posti vicini ma noi volevamo a tutti costi visitare la penisola dello Snefelsness.

In questo luogo magico, anche chiamato la piccola Islanda perché presenta tutti gli elementi tipici di quest’isola, Jule Verne collocò la porta d’ingresso per giungere al centro della terra. Qui ci siamo sbizzarriti nel parco nazionale di Snæfellsjökull, fra cascate, vulcani, ghiacciai… la prima parte della giornata l’abbiamo passata a camminare sulle scogliere da Hellnar ad Arnastapi lungo la comoda passeggiata panoramica. Il pomeriggio invece risalendo la penisola lo abbiamo trascorso ad arrampicarci su enormi crateri, a fotografare la cascata di Kirkjufellsfoss e li monte Kirkjufell simboli indiscussi e più fotografati di tutta l’Islanda.

Capitale

Il nord dell’Islanda

Dopo un viaggio di più di mezza giornata abbiamo deciso di fare una sosta ad Akureyri. Una semplice città che si visita tranquillamente in poche ore: qui abbiamo passeggiato per le vie del centro e visitato qualche luogo di interesse. Passando poi per le meravigliose Goðafoss siamo arrivati a Húsavík  pronti per vedere il giorno dopo le balene.

L’uscita per avvistare le balene è stata meravigliosa, abbiamo avvistato ben 7 balene e siamo riusciti perfino a vedere alcune Pulcinella di mare, il tutto con un meraviglioso cielo terso. Il resto della giornata lo abbiamo passato nella splendida regione del Mývatn. Qui abbiamo camminato su enormi crateri, ammirato uno splendido lago turchese e camminato tra le numerose fumarole e le pozze di fango bollente tipiche di questa regione. La giornata si è conclusa perdendoci in una strada del nord dell’Islanda, ma grazie a questa siamo riusciti a vedere le enormi Dettifoss e giungere finalmente a Raufarhöfn dove abbiamo pernottato e ammirato il meraviglioso sito dell’Artic Henge: una gigantesca meridiana per calcolare gli equinozi e i solstizi.

Il 5º giorno lo abbiamo dedicato interamente a un’escursione nel meraviglioso Stuðlagil Canyon, una vera e propria meraviglia della natura. La sera ci siamo recati a Seyðisfjörður un suggestivo paesino diventato famoso grazie alle tante foto che spopolano su Instagram. Bisogna ammettere  che la  caratteristica chiesina azzurra con davanti la stradina arcobaleno è molto suggestiva.

Nord islanda

La parte sud dell’Islanda

Una delle prime tappe dopo essere scesi lungo i meravigliosi fiordi orientali dell’Islanda è stata la penisola di Stokksnes. Qui siamo riusciti ad ammirare la fantastica penisola senza neanche una nuvola e visitare il semplice villaggio vichingo ricostruito lungo la riva. Il pomeriggio l’abbiamo passato in uno dei posti più pazzeschi in cui sia mai stato: la laguna di Jökulsárlón. Pagaiare tra i giganteschi iceberg e vedere le foche che ti nuotano di fianco è stata una cosa incredibile. Ovviamente prima di ritornare verso l’hotel abbiamo deciso di fermarci anche a Diamond Beach un posto davvero molto suggestivo che rende proprio l’idea del nome. 

L’escursione del giorno seguente con ramponi e piccozza sul ghiacciaio del Vatnajökull era un’esperienza che non poteva mancare nel nostro itinerario e infatti nonostante la nebbia ci ha regalato tantissime soddisfazioni. Sulla strada per arrivare a Vík í Mýrdalci nel pomeriggio ci siamo fermati al Fjaðrárgljúfur canyon, un posto semplice ma anche questo davvero meraviglioso.

A Vìk siamo stati due notti. La prima giornata l’abbiamo dedicata a un’escursione panoramica in cima a una montagna vicina e il pomeriggio a Black Sand Beach e alla visita del Solheimasandur Plane Wreck la carcassa di un aeroplano molto suggestivo, ma che a mio avviso non vale l’ora di camminata a piedi che ci vuole per arrivarci. Nel tardo pomeriggio ci siamo recati anche a Reynisfjara per ammirare i fantastici faraglioni e la ricca colonia di Pulcinella di mare. La seconda giornata invece l’abbiamo passata a camminare per ben 23 km, una delle più belle escursioni dell’Islanda: da skogar a Þórsmörk. L’ultima tappa della parte sud dell’isola è stata la regione del Landmannalaugar, un posto dai colori suggestivi in cui l’attività geotermica è una delle più attive in tutto il pianeta.

Sud islanda.jpg

Il circolo d’oro

Il circolo d’oro per noi è iniziato con la meravigliosa Seljalandsfoss una cascata che sa regalare davvero foto magnifiche, perché permette di girarle attorno. Abbiamo avuto l’occasione di ammirarla al tramonto, in un momento in cui la luce è davvero speciale. La sera l’abbiamo trascorsa nel migliore dei modi: a mollo nella sperduta sorgente di Hrunalaug. È stata un’emozione aspettare l’imbrunire della notte a mollo in questa suggestiva sorgente termale. Se avete modo vi consiglio assolutamente di farci un salto.

Il giorno successivo l’abbiamo dedicato ai tre big di Islanda. Le cascate Gullfoss a mio avviso non sono niente di che, forse in inverno sanno regalare maggiore emozione, però ritengo che in Islanda ci siano salti d’acqua molto più belli. Arrivati a geyser è stato strepitoso: alla prima eruzione ho preso un vero e proprio spavento!  La colonna di acqua  si ergeva imponente e il boato dell’acqua è davvero forte,. In fine la regione del Þingvellir è un posto oserei dire magico.In questa valle si riunivano tutti gli abitanti dell’Islanda per decidere le sorti del proprio paese. Vi consiglio di venirci una volta letta la storia per comprenderne appieno il significato. Per noi il circolo d’oro si concluse con un meraviglioso bagno presso la Bláa Lónið (laguna blu), un luogo che una volta nella vita bisogna assolutamente vedere. È il miglior modo per riprendersi dopo una giornata impegnativa.

L’ultimo girono abbiamo aggiunto l’ennesima aggiunta al nostro itinerario.  Questa esperienza non fa parte del classico circolo d’oro ma vi consiglio, se potete, di provarla. I tunnel di lava sono grotte lunghissime scavate dal magma fuso, poterne visitare una, secondo me, è davvero un privilegio.

Circolo doro

Il nostro viaggio si conclude qua, è stato ricco di imprevisti emozioni e avventure. L’Islanda è davvero un posto meraviglioso; la sua morfologia sa essere impervia a attratti, ma la fatica della salita ripaga assolutamente la meravigliosa vista. Sono pienamente soddisfatto del nostro itinerario di 12 giorni! Abbiamo cercato vedere tutti i posti che ci ispiravano di più, e non ce n’è uno di cui ci siamo pentiti.

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