Per questo viaggio sono partito a costruire l’itinerario grazie ad alcuni cataloghi presi in agenzia e alla mia inseparabile Lonely Planet. Dopo aver letto qua e là, quasi tutti, consigliavano di lasciare alla fine dell’itinerario, i meravigliosi templi di Angkor. Così sono riuscito a incastrare tutte le tappe che volevo fare, collegando la parte sud con la parte nord (dove sono presenti i templi) con un velocissimo volo interno.
Iniziare dalla parte sud non è stato un vizio, ma più precisamente una necessità storico/culturale in quanto nella parte sud del paese sono presenti i primi templi di stampo Pre-Angkoriano e più precisamente nella provincia di Takeo ci sono i più antichi di tutta la Cambogia. Iniziare il viaggio da qui è anche un ripercorrere la storia, le abitudini e i costumi di questo meraviglioso paese.
Abbiamo deciso inoltre di spezzare il viaggio culturale con qualche giorno di mare e per questo abbiamo scelto una delle isole più belle di tutta la Cambogia: Kho Rong. Quindi il nostro itinerario si può suddividere in quattro parti:
La parte sud: Takeo, Kampot e Kep
Questa tappa, come già detto, è strategica in quanto qui è possibile visitare i più antichi templi in mattoni rossi del paese e quindi iniziare ad avere una prima infarinatura sulla storia cambogiana. Inoltre, è a metà strada, tra la capitale e Kampot e quindi un ottimo punto dove fermarsi a dormire. Qui abbiamo passato solo un giorno, per essere precisi solo un pomeriggio; infatti dopo essere atterrati a Phnom Penh (la capitale) grazie un taxi, siamo arrivati nella tarda mattinata a Takeo e nel pomeriggio abbiamo visitato i templi di Phnom Da.
Il paesaggio è completamente diverso a Kampot, questa è la prima vera città che incontriamo sul nostro itinerario. In questa ricca regione ci siamo fermati qualche giorno in modo da visitare tutto quello che offriva: le saline, il famoso mercato del pesce di Kep, i templi-grotta di Phnom Chhork e Phnom Sorsia, le piantagioni di pepe e la caratteristica città di Kampot. Inoltre abbiamo optato anche per un pomeriggio di relax a Rabbit Island, un’isoletta al largo di Kep che si raggiunge in meno di 30 minuti così da concederci il primo pomeriggio di mare in Cambogia.
L’isola di Kho Rong
Kho Rong è un’isoletta incantevole, che ahimè è già stata fin troppo colonizzata dall’uomo. Quest’isola o la si ama o la si odia! Per me è stato amore, ma non posso dire la stessa cosa per mia sorella. Bisogna ammettere che è la meta ideale per dei ragazzi: di giorno mare, sole e relax, e la sera diversi locali in cui far festa fino al mattino. In ogni caso ci sono diversi hotel lungo la spiaggia un po’ più isolati, dai quali non si sente il men che minimo rumore più adatti a chi cerca un po di tranquillità.
Diversi blog parlano della pericolosità di quest’isola, io dal canto mio non ho avuto nessun tipo di problema: il maggior fastidio me l’hanno dato le scimmie di notte. Per quanto riguarda il mare non pensate di essere ai Caraibi, perché di pesci e di barriera corallina vedrete ben poco ma a parte questo il paesaggio è stupendo e l’acqua cristallina.
L’isola è ancora molto selvaggia e presenta un sacco di vegetazione. Lungo il pendio che scende verso il mare troverete diversi caratteristici Bed & Breakfast che vi permetteranno di essere a contatto con la natura e al tempo stesso fronte mare. Qui ce la siamo spassati tra cene in spiaggia, gite in barca e bagni al tramonto. Nonostante siamo stati qui solo un giorno e mezzo (senza considerare i viaggi in traghetto), è stato sufficiente a riprenderci per ad affrontare l’enorme complesso di templi di Angkor.
Siem Reap e i templi di Angkor
Con un volo interno di poche ore da Sihanoukville giungiamo a Siem Reap città di appoggio per la visita dei templi di Ankor; ma non pensiate che i templi siano l’unica attrattiva di questa regione, perché la città e i suoi dintorni hanno molto altro da offrire! Il primo pomeriggio infatti lo passiamo a visitare un particolare laboratorio che produce e tesse la seta, ad assaporare snack locali (come larve, scarafaggi e cavallette), a visitare pagode e all’immancabile museo della cultura Khmer essenziale per comprendere al meglio la cultura locale e i sofisticati templi presenti in questa zona!
I due giorni successivi li dedichiamo al complesso di templi di Ankor. Il primo giorno visitato il meraviglioso tempio di Ankor Wat e piccolo circuito e il secondo andando ad ammirare l’alba presso il tempio di Ankor Wat e poi visitando i templi del grande circuito. I due tour sono pensati per permettere di visitare molti templi in pochi giorni e di spezzare con altre attività la stanchezza e l’importante carico culturale che si portano dietro.
È incredibile la diversità di questi templi e la maestria con cui sono stati realizzati. Il tempio di Ankor Wat è un posto incantevole in cui la perfezione è tradotta in pietra, pensate è considerato uno dei luoghi di culto più belli del mondo. Lungo entrambi i percorsi vi stupirete della creatività e dell’ingegno messi in atto per la realizzazione di queste opere. Oltre ai templi a Siem Reap siamo riusciti a vedere il mercato notturno, il famoso mercato cittadino e durante una pausa pranzo ho anche partecipato a una cooking class privata con uno chef locale per testare al meglio la cucina cambogiana.
La capitale: Phnom Penh
Torniamo verso la capitale ma non prima di fatto una sosta al villaggio dei pescatori sulle sponde del Tonlé Sap. Inoltre un’altra tappa della giornata sono i meravigliosi templi di Sambor Prei Kuk, immersi in una fitta foresta con qualche scimmia penzolante. Questi templi in mattoni rossi risalgono al periodo Pre-Angkoriano e sono sempre molto importanti per la storia culturale di questo paese. Passiamo la notte nella vicina Kampong Thom.
Il nostro viaggio si conclude tra i colori e i sapori della capitale. Tra monumenti, ristornati e mercati; Qui l’anima cambogiana emerge in tutto il suo splendore, i suoi aromi e i suoi colori accesi. In questa città la storia e la cultura si fondono con la modernità e il lusso. Imperdibili sono la pagoda d’argento, il mercato russo, quello notturno e i campi di sterminio e di tortura dei khmer rossi. Questi ultimi sono luoghi di dolore, con un forte peso emotivo a causa della recente storia tragica che ha dovuto subire la Cambogia tra genocidi e massacri.